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Ritenzione idrica: quale acqua bere?

In un efficace regime dietetico non è importante solo cosa mangiare, ma anche cosa bere.

Un’alterazione della distribuzione dei fluidi corporei può svolgere un ruolo rilevante in numerose condizioni patologiche, come l’insufficienza renale, le patologie cardiovascolari, stasi linfatica e obesità.

La tendenza alla ritenzione idrica può essere determinata geneticamente, ma può essere anche causata da abitudini alimentari scorrette, come l’assunzione di alimenti ad alto contenuto di sodio e/o la scarsa assunzione di acqua.
Quando a ciò si associa un aumento della massa corporea, la ritenzione idrica può essere particolarmente nociva. Inoltre la ritenzione idrica può causare alterazioni della circolazione linfatica e danno tessutale, comunemente chiamato cellulite, e può aggravare l’insufficienza venosa profonda.

L’acqua del nostro organismo occupa due compartimenti principali: quello intracellulare e quello extracellulare (dentro e fuori dalle cellule).
Il contenuto idrico di questi compartimenti può essere misurato tramite metodiche specialistiche ed è influenzato dalla tipologia di acqua bevuta.

Per definizione l’acqua oligominerale presenta un residuo fisso inferiore a 200 mg/l, pertanto contiene una scarsa quantità di sali disciolti; tale composizione fisico-chimica favorisce una buona diuresi e consente l’eliminazione di sostanze tossiche e di scarto.

Lo studio “Riduzione dell’acqua corporea extracellulare in donne sovrappeso dopo somministrazione di acqua oligominerale associata a un regime dietetico ipocalorico” (S. Farnetti et all. Istituto di Medicina Interna, Università Cattolica di Roma) ha valutato l’effetto della somministrazione giornaliera di 1,5 l di acqua oligominerale, per 4 settimane, sul peso corporeo e sulla distribuzione idrica corporea in donne sane, sovrappeso sottoposte ad un regime dietetico ipocalorico.

Le pazienti sono state valutate secondo alcuni parametri biometrici, come il peso (kg), l’altezza (h), la circonferenza dell’addome e delle cosce, quali indicatori della distribuzione del grasso corporeo

Rispetto al gruppo di controllo che ha assunto acqua di rubinetto e medesimo regime alimentare, l’assunzione di acqua oligominerale è in grado di ridurre il contenuto idrico corporeo totale ed extracellulare.
In entrambi i gruppi si è riscontrato un calo del peso corporeo e della massa grassa, inoltre il rapporto contenuto idrico extra cellulare/contenuto idrico totale, rispetto al valore di partenza, si è ridotto in modo più significativo nelle donne che assumevano acqua oligominerale Rocchetta.

In conclusione questi dati suggeriscono la rilevanza, nell’ambito della programmazione di un efficace regime dietetico, dell’assunzione di acqua oligominerale; in particolar modo per quelle donne affette da ipertensione arteriosa e patologie renali ed epatiche, in ragione della bassa concentrazione di sodio e sali minerali.

(CLICCA QUI per approfondire questo studio nell’articolo pubblicato su MINERVA GRASTROENTETOLOGICA E DIETOLOGICA, 2004.)