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Acne: problemi e soluzioni, anche ai tempi del Covid-19

Parliamo di una delle più comuni malattie della pelle, che in Italia colpisce 4 milioni di adolescenti, 1 adulto su 10 e, in rari casi, persino i bambini piccoli.

I dati ci dicono che probabilmente anche tu che stai leggendo questo articolo hai avuto a che fare con questo problema, più o meno intensamente!

Ma che cos’è l’acne?

Si tratta di un disturbo che interessa i follicoli sebacei, come quelli del volto e della parte alta del tronco (dove appunto si presenta l’acne).

Si può manifestare con lesioni non infiammatorie (come i punti bianchi e i punti neri) e lesioni infiammatorie, come papule e pustole. Nei casi più gravi, compaiono anche cisti e noduli.

L’acne può avere origine genetica, ormonale, batterica o addirittura psicologica.

La predisposizione familiare influisce certamente nella comparsa dei brufoli, ma anche l’alterazione ormonale (ciclo mestruale, gravidanza, adolescenza) ha un impatto importante sul suo sviluppo.

Non è solo un problema estetico, ma una vera e propria malattia cutanea che va curata con la giusta terapia medica. Si può presentare in vari livelli di gravità: lieve, moderata o severa.

I fenomeni che caratterizzano l’acne sono 4:

  • Alterazione del processo di cheratinizzazione (il processo di formazione dello strato dell’epidermide che fornisce le difese contro gli agenti esterni);
  • Eccessiva produzione di sebo;
  • Colonizzazione del dotto pilosebaceo da parte di un batterio (il Propionibacterium acnes);
  • Infiammazione e conseguente risposta immunitaria.

La gravità dell’acne è spesso direttamente proporzionale alla quantità di sebo prodotta in eccesso. Le lesioni acneiche possono dar luogo a cicatrici perenni, a cui poi è molto difficile rimediare.

Anche stress e disordini di natura psicologica possono essere una concausa nell’insorgere dell’acne, specie nell’adolescenza. Questo perché lo stress attiva la produzione di alcuni ormoni, i quali risvegliano i recettori presenti sulla superficie delle ghiandole sebacee, che a loro volta producono più sebo. Ciò aumenta le possibilità di proliferazione batterica e infiammazione del follicolo.

In età adulta l’acne diventa spesso la spia di uno stile di vita scorretto e stressante. Una soluzione sana è data dall’attività fisica, che aiuta a regolarizzare la produzione ormonale.

Oltre all’impatto estetico, questa malattia causa spesso problemi psicologici ed emotivi importanti. Le più comuni conseguenze psicologiche sono: timidezza, mancanza di fiducia in se stessi, difficoltà nelle relazioni sentimentali, problemi a scuola e persino difficoltà a trovare un lavoro.

Cosa deve fare chi soffre di acne?

Di certo dovrebbe inserire nella propria routine quotidiana la pulizia accurata della pelle, con detergenti delicati e poco aggressivi, ma questo non basta di certo a risolvere il problema. Anzi! Esiste infatti anche il rischio di eccedere nella detersione, eliminando lo strato lipidico naturale protettivo, provocando quindi secchezza e sensibilità cutanea.

Qualsiasi scelta va concordata quindi con uno specialista che sappia consigliare i prodotti e le modalità di utilizzo corretti.

Le ragazze devono fare attenzione ai cosmetici. Troppo trucco può peggiorare la situazione perché fondotinta o cipria ostruiscono i pori, impedendo alle cellule di respirare.

I ragazzi devono invece stare attenti alla rasatura. Bisognerebbe evitare di radere aree infette o infiammate; tuttavia, quando è necessario, è bene detergere accuratamente la pelle con prodotti appositi per l’acne.

Le mascherine che usiamo a protezione dalla diffusione dl Covid-19 provocano l’acne?

Il progressivo obbligo delle mascherine ha drasticamente cambiato la biologia del nostro viso. Si sono moltiplicate le segnalazioni cliniche ed epidemiologiche di peggioramento dell’acne provocato dalle mascherine, che i media hanno modellato e ribattezzato makne.

I dermatologi e l’intera comunità scientifica hanno studiato e stanno studiando il fenomeno dell’acne da mascherina e le prime valutazioni cliniche suggeriscono che la mascherina:

  • Aggravi un’acne preesistente
  • Più raramente provochi l’acne ex novo.

L’acne da mascherina rappresenta una variante di acne meccanica, che vede da una parte lo sfregamento tra la mascherina e la pelle del viso e, dall’altro, la modifica delle caratteristiche cutanee (PH, idratazione e flora commensale).

La mascherina è, infatti, un filtro che ci protegge dal virus SaRs COV-2, ma che, allo stesso tempo, ritarda l’espulsione dei metaboliti di scarto del nostro metabolismo andando a selezionare alcuni batteri che sono responsabili di un’esacerbazione dell’acne.

In questo momento non è possibile fare a meno dell’uso della mascherina, pertanto i pazienti acneici devono fare più attenzione ai prodotti cosmetici ed ai presidi medici che applicano sul viso, chiedendo il parere del proprio dermatologo di fiducia.

Cosa NON fare se si soffre di acne?

Tanto per cominciare lasciate in pace i brufoli! Incidere o spremere i brufoli può solo peggiorare le cose, provocando cicatrici.

Non fumare. Il fumo impedisce la corretta eliminazione delle sostanze di scarto, che si accumulano nella cute e vanno ad ostruire i pori. Allo stesso modo anche lo smog fa male alla pelle, riducendo l’apporto di ossigeno e soffocando l’epidermide.

E per quanto riguarda l’alimentazione?

Ci sono un paio di curiosità inaspettate. Un falso mito riguarda il cioccolato, che insieme a grassi e proteine non risultano essere responsabili di questo problema. Evitate però di mangiare molti zuccheri.

Recenti studi hanno invece messo in guardia le persone affette da acne dal latte scremato o parzialmente scremato. Nel latte si trovano infatti proteine con caratteristiche simili agli ormoni che facilitano l’acne e la somatomedina, che induce la produzione di sebo.

Ma perché proprio il latte scremato? Perché a quanto pare, quando al prodotto vengono tolti i grassi, aumenta, a parità di quantità, la relativa quota di proteine presenti e questo rende il latte sgrassato più “pericoloso”.

L’acqua aiuta a depurare la pelle ed eliminare le sostanze di scarto. Una pelle idratata è anche una pelle più sana, perché si ricopre di quel film idrolipidico che funziona da barriera contro l’invasione di microrganismi patogeni. Quindi è importante non dimenticarsi di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, perché l’acqua fa bene a tutte le componenti del nostro organismo, anche alla pelle!

Rocchetta è un’acqua idonea per il benessere della pelle, perché il basso residuo fisso ne facilita l’assorbimento e stimola la diuresi.