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L’alimentazione ipoproteica consigliata per chi è nefropatico.

L’alimentazione è un’arma importante per il nefropatico, poiché può aiutarlo a controllare o limitare la progressione della malattia renale.

I pazienti affetti da patologie e disturbi dei reni (nefropatici) non sono chiamati a seguire un’alimentazione controllata per perdere peso, bensì devono limitare l’assunzione di alcuni alimenti che possono causare “stress” sui reni già danneggiati. Per questo è importante impostare un’alimentazione a basso contenuto di proteine, sodio e fosforo.

Le proteine fanno male?

Di per sé le proteine non sono nocive, anzi all’interno di una dieta bilanciata ed eterogenea sono necessarie per la crescita e lo sviluppo del nostro organismo. (In questo articolo abbiamo parlato di dieta iperproteica).

Durante la digestione delle proteine il corpo produce l’urea, che in condizioni normali viene eliminata attraverso le urine; ma in presenza di una malattia i reni non riescono a filtrare scorie e sali minerali, pertanto, l’urea si accumula nel sangue, assieme ad altre sostanze tossiche, causando nausea, affaticamento e perdita di appetito. Per questo motivo una dieta ipoproteica è raccomandata quando i reni non funzionano a sufficienza.

Secondo alcune stime fornite dalla Società Italiana di Nefrologia, un italiano su dieci soffre, anche a sua insaputa, di una malattia cronica renale.

Le malattie croniche renali sono patologie che possono portare alla condizione irreversibile di insufficienza renale e, nei casi più gravi, il cattivo funzionamento dei reni rende necessaria la dialisi o il trapianto di organo. L’adozione di un’alimentazione adeguata può rallentare o aiutare a controllare meglio l’evoluzione verso uno stadio avanzato della malattia.

Quando un nefropatico deve iniziare la dieta ipoproteica?

La dieta ipoproteica (che prevede massimo 0.6g/kg – 0.7g/kg di proteine al giorno) è raccomandata negli stadi moderati e gravi di malattia renale cronica. Tuttavia, seppure questa restrizione proteica è importante, non va considerata drammatica, infatti per la popolazione adulta e sana è raccomandata l’introduzione di non più di 0,9-1 g/kg di proteine al giorno.
Il nefrologo assieme al dietista/nutrizionista, valutando gli esami di laboratorio, definirà la dieta più idonea per ciascun paziente.

I pazienti in dialisi, invece, non devono seguire una dieta ipoproteica, poiché la dialisi, di per sé, predispone già ad una perdita di proteine. Pertanto, la dieta aproteica va sospesa poiché condurrebbe ad uno stadio di malnutrizione. Rimangono però valide tutte le raccomandazioni per la restrizione del fosforo negli alimenti.

Cosa prevede la dieta ipoproteica?

La dieta ipoproteica per nefropatici può prevedere in alcuni casi, e sempre sotto stretto controllo del nefrologo, la sostituzione di pane e pasta con analoghi artificiali a base di amidi di varia origine. Naturalmente possono essere sfruttati anche derivati come fette biscottate aproteiche, farina aproteica, dolci aproteici. Questi cibi aproteici contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei pazienti, ma non devono essere confusi con gli alimenti per celiaci.

Indicazioni valide per chi segue una dieta ipoproteica.

Oltre alla riduzione delle proteine, il paziente nefropatico deve ridurre l’apporto di fosforo. Per riuscirci è utile limitare e/o evitare salumi, legumi secchi, frutta secca, cioccolato, lievito di birra, gamberi e frattaglie, tuorlo d’uovo, farine e crusca, cacao amaro in polvere.
Altri alimenti come latte, yogurt, panna, pasta, riso, legumi freschi, orzo, biscotti, pesce, formaggi freschi ne hanno una percentuale moderata, e possono quindi essere consumati in piccole quantità.
È preferibile, per limitare la presenza di fosforo, bollire gli alimenti in abbondante acqua da cambiare a metà cottura.

Anche il sodio va tenuto sotto controllo, l’ideale sarebbe quello di non superare i 5 grammi di sale al giorno, considerando non solo quello aggiunto in preparazione, ma anche quello già incluso nei cibi.

Rocchetta è un’acqua oligominerale normo sodica che, grazie alla sua particolare composizione, attiva la funzione depurativa renale ed il ricambio intra ed extra cellulare, fornendo benefici alla salute dell’organismo.

Leggi qui le 8 regole d’oro per prevenire le malattie renali.