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Cos’è la cheratosi attinica?

La Cheratosi Attinica, o anche detta cheratosi solare, è una malattia della pelle che interessa sia uomini che donne dopo i 50 anni ed è causata dall’effetto cumulativo dell’esposizione ai raggi ultravioletti (UV). Si tratta di una lesione cutanea considerata una forma molto iniziale di carcinoma squamocellulare.

Dove si manifesta la cheratosi attinica?

Le cheratosi attinica si sviluppa soprattutto in quelle aree del corpo cronicamente fotoesposte, quali viso, orecchie, cuoio capelluto nelle persone calve, braccia, gambe e dorso delle mani, con rischio di insorgenza maggiore in soggetti con capelli biondi e occhi chiari.

“La cheratosi attinica, che in Italia colpisce circa 400 mila persone, si manifesta con macchie rosa, rosse o marroni che inizialmente sono solo ruvide al tatto, ma con il tempo si ispessiscono e diventano dure, di dimensioni variabili fino ad alcuni centimetri. Le cheratosi attiniche sono quasi sempre asintomatiche ma possono provocare prurito o dolore” afferma la Professoressa Ketty Peris, Direttore UOC Dermatologia della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli e Past President di SIDeMaST. “Spesso la cheratosi attinica è sottovalutata ma merita invece una particolare attenzione perché sappiamo che può potenzialmente evolvere in un carcinoma squamocellulare invasivo. È quindi una lesione che può e deve essere trattata poiché attualmente abbiamo a disposizione numerosi, diversi tipi di terapie ablative e mediche”.*

Se le lesioni non vengono trattate possono evolvere in un carcinoma squamocellulare invasivo, che rappresenta il 25% di tutti i tumori cutanei non-melanoma ed è dotato di capacità di metastatizzare agli organi interni. L’esposizione solare eccessiva, l’uso di lampade abbronzanti e la pelle chiara sono i fattori di rischio più importanti.

Che aspetto hanno le lesioni da cheratosi attinica?

Le lesioni provocate dalla cheratosi solare, soprattutto nelle prime fasi della malattia, si presentano piatte (macule), oppure rilevate (papule). Appaiono del colorito della pelle oppure rosse, di alcuni millimetri di diametro e ricoperte da piccole squame bianche oppure pigmentate di giallo o, ancora, grigiastre ed attorniate da un alone rosso. Le squame sono principalmente evidenti al tatto, poiché sono ruvide e secche, e poco visibile a occhio nudo. Possono essere asintomatiche o provocare prurito.

Chi è maggiormente a rischio di sviluppare cheratosi attinica?

La Cheratosi Attinica è una delle lesioni cutanee più frequenti in Italia, si stima che almeno il 30% degli over 70 anni presenti almeno una cheratosi attinica.
Queste lesioni dell’epidermide sono causate dall’esposizione cumulativa ai raggi ultravioletti del sole o delle lampade abbronzanti.

Cosa significa “esposizione cumulativa”?

Vuol dire che durante il corso degli anni le radiazioni UV si “accumulano” nella pelle e la malattia può manifestarsi all’improvviso, anche se il soggetto non si è più sottoposto all’abbronzatura da anni.

Per quanto la cheratosi attinica possa manifestarsi anche nelle donne, le stime mostrano una maggiore incidenza negli uomini, questo potrebbe essere dovuto ad una questione più che altro comportamentale. Infatti, è più diffusa tra la popolazione maschile la cattiva abitudine di non applicare la protezione solare durante lunghi periodi di esposizione solare.

Le persone più a rischio sono quelle che lavorano o fanno sport per molte ore all’aperto, specie se con la pelle chiara, ma anche chi ha soggiornato in Paesi tropicali o equatoriali senza adeguate protezioni solari.

Quando si tratta di esporsi al sole le persone che devono prestare maggiormente attenzione sono:

• soggetti con il sistema immunitario compromesso (trapiantati, pazienti sottoposti a terapie con immunosoppressori, affetti da malattie reumatiche o da malattie infiammatorie croniche);
• persone fragili (anziani);
• soggetti con familiarità o che già presentano cheratosi attiniche o altri tipi di tumori cutanei non-melanoma;
• persone che trascorrono molto tempo all’aria aperta per motivi professionali (vigili, lavoratori edili, giardinieri, bagnini, etc.) o per sport.

“I soggetti a rischio dovrebbero utilizzare fotoprotettori specifici e non dei comuni cosmetici per proteggere la pelle dai rischi legati all’esposizione solare. Oggi è disponibile un fotoprotettore specifico (Actinica) un dispositivo medico che ha elevate performance protettive e che ha dimostrato di poter prevenire l’insorgenza della cheratosi attinica” spiega Giuseppe Argenziano, Professore di Clinica Dermatologica presso la Seconda Università di Napoli.

Quali sono le forme di prevenzione della cheratosi attinica?

I soggetti maggiormente predisposti (fototipo basso, attività lavorativa all’esterno, continue esposizioni solari ecc.) devono prestare particolare attenzione alla prevenzione, utilizzando creme a filtri solari e indumenti protettivi (come, ad esempio, il cappello, soprattutto per i calvi). Per quanto possano sembrare accorgimenti banali, rappresentano una forma di prevenzione molto valida.

Mantenere la pelle sana e idratata contribuisce al suo benessere, a tutte le età.
Per questo anche l’acqua ha un ruolo importante nella cura della pelle. Per una corretta idratazione è consigliato bere circa 2 litri di acqua al giorno.
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Se vuoi approfondire l’argomento del melanoma leggi qui.

*Fonte SIDeMaST