fbpx

Cosa mangiare e come contrastare la calcolosi ossalica

Dedichiamo ampio spazio, in queste pagine virtuali, al tema della calcolosi, sia perché si tratta di un disturbo molto frequente, che è bene approfondire, sia per l’importante ruolo che gioca l’acqua minerale in questa partita.
Oggi vogliamo approfondire la relazione fra la calcolosi ossalica e il cibo.

L’80% di tutti i calcoli renali sono composti da sali di calcio; di questi, in particolare, il 50% è formato da ossalato di calcio, il 5% da fosfato di calcio, mentre il restante 45% ha una composizione mista tra i due sali.

L’ossalato di calcio, nello specifico, si suddivide in due forme:

  1. Ossalato di calcio monoidrato
  2. Ossalato di calcio diidrato

 

La tendenza a formare calcoli di ossalato di calcio è direttamente legata alla concentrazione nelle urine di calcio, ossalato e urato; ed inversamente proporzionale alla concentrazione di magnesio e citrato.

L’ossalato urinario deriva principalmente da due fonti: la dieta e la sintesi endogena.

 Non è tuttora del tutto chiarita la produzione endogena (ovvero generata direttamente dall’organismo), principalmente legata al metabolismo di diversi aminoacidi.

Per quel che riguarda la dieta bisogna dire che diversi studi hanno dimostrato che alcuni cibi possono aumentare significativamente l’escrezione urinaria di ossalato, anche in maniera acuta. Attenzione quindi all’assunzione eccessiva di: spinaci, broccoli, patate dolci, rabarbaro e barbabietole.

Anche alte dosi di vitamina C possono incrementare la produzione di ossalati, essendo l’acido ascorbico metabolizzato come ossalato.

Poiché dunque la composizione delle urine è direttamente correlata alla dieta, un’alimentazione corretta è il primo passo per prevenire i calcoli renali.

Ma quali sono le buone abitudini da seguire quando si parla di alimentazione e prevenzione della calcolosi ossalica?

Una strategia pratica per ridurre l’escrezione di ossalato è, in primo luogo, limitare il consumo di cibi ad alto contenuto di ossalato; mantenere poi un adeguato apporto di calcio e bere almeno 2 litri al giorno di acqua oligominerale con buon contenuto di bicarbonati e calcio. Maggiori quantità di acqua sono indicate nei periodi estivi e se si pratica attività fisica.

Va poi limitato il consumo di sale ed evitati gli zuccheri semplici.

Occorre fare attenzione a non consumare porzioni abbondanti, che potrebbero provocare sovrappeso od obesità, noti fattori di rischio della nefrolitiasi.

Gli alimenti ricchi di calcio aiutano a ridurre il rischio della formazione di calcoli renali, poiché (come visto) il calcio si lega con l’acido ossalico e limita l’assorbimento di ossalato nelle urine.

Quando fate la spesa scegliete alimenti con un basso contenuto di grassi saturi, privilegiando quelli con un maggior tenore in grassi monoinsaturi (es. olio d’oliva) e polinsaturi (es. pesce).

In cucina preferite metodi di cottura semplici come quello a vapore, sulla griglia, sulla piastra, in pentola a pressione; eliminando fritture, la cottura in padella o i bolliti di carne.

È probabilmente ripetitivo “parlar male” del cibo spazzatura, ma è bene ricordare che questo tipo di alimentazione, sempre più diffusa, contiene grassi idrogenati, che consumati in eccesso, possono essere dannosi per la salute (questo vale anche per le salse come ketchup, salsa bbq e maionese che contengono grassi e zuccheri in abbondanza!).

Alcolici, super alcolici e bevande molto zuccherate hanno già una cattiva reputazione…e chi soffre di calcoli farebbe bene ad evitarli!

Ma adesso basta vietare. Vediamo quali sono gli alimenti consigliati!

Quando si tratta di carboidrati privilegiamo quelli integrali, che hanno un indice glicemico più basso e sono ricchi di fibre.

La verdura trova sempre un posto di eccellenza nelle nostre tavole, così come la frutta con basso contenuto di ossalati, come banane, ciliegie, mele, meloni e pompelmi.

La frutta inoltre contiene potassio, citrati e magnesio che svolgono un’azione protettiva delle vie urinarie.

Inserite, nel vostro regime dietetico, almeno una porzione al giorno di latte e yogurt scremati o parzialmente scremati.

Come dicevamo la carne va bene, sia rossa che bianca (meglio se magra), da consumare in media tre volte alla settimana e scegliete il pesce almeno tre volte alla settimana. Non vanno dimenticati i legumi (fagioli, ceci, piselli, fave, lenticchie, etc.), ma ricordate di considerarli come un secondo piatto e non come un contorno, lo stesso vale per uova e formaggi.

Per quel che riguarda gli affettati, preferite prosciutto cotto, crudo, speck, bresaola, affettato di tacchino o di pollo, purché sgrassati e non più di una o due volte alla settimana.

Infine ci sono gli oli: vanno bene l’olio extravergine d’oliva, l’olio di riso e gli oli monoseme (soia, girasole, mais, arachidi, etc.), da usare con moderazione.

La salute comincia a tavola e si rafforza con le buone abitudini!