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E tu, quale fototipo sei?

Il colore della pelle è determinato dalla presenza di pigmenti (melanina e carotene) contenuti nel derma e dalla quantità di sangue contenuto nei vasi del derma.

Il colore della pelle varia in relazione all’etnia, all’età e alla sede corporea.

Sulla base della tendenza a scottarsi o abbronzarsi dopo l’esposizione al sole, vengono distinti 4 fototipi:

fototipo I > la pelle che si scotta sempre e non si abbronza mai

fototipo II > la pelle che si scotta spesso e si abbronza poco

fototipo III > la pelle che si scotta poco e si abbronza gradualmente in modo uniforme

fototipo IV > la pelle che non si scotta mai e si abbronza intensamente

L’esposizione al sole a lungo andare può provocare danni al Dna delle cellule della pelle, che si sommano a quelli dell’invecchiamento biologico. Lo stato di invecchiamento cutaneo indotto dai raggi ultravioletti e da esposizione al sole è detto “fotoinvecchiamento”.

Questa azione danneggia il collagene (la principale proteina che supporta il nostro tessuto connettivo), provocando rughe, perdita di elasticità, pelle secca, capillari dilatati, ma soprattutto cheratosi solari anticamera di piccole neoplasie cutanee.

Per evitare scottature e ottenere un colore sano e uniforme è importante seguire alcuni accorgimenti che favoriscono l’abbronzatura, proteggendo la pelle dall’invecchiamento precoce.

«La pelle – dice Gennaro Spera, dermatologo del CNR – è l’organo più esteso e la sua funzione di “barriera” è vitale per proteggere il corpo dalle aggressioni esterne. Ecco perché se anche il Sole fa bene, occorre attenzione».

La prima cosa da fare, sin dalla prima esposizione, è proteggere la pelle con il solare giusto. La capacità schermante di questi prodotti è indicata da un numero preceduto dalla sigla Fp (fattore di protezione) o Ip (indice di protezione). Il fattore è espresso in livelli: basso, alto, molto alto.

«Sfatiamo la convinzione che i solari non facciano colorire. Usando prodotti con protezione media o alta – afferma Spera – ci si abbronza ugualmente, solo in modo più dolce e senza causare stress alla pelle. Più graduale è l’approccio con il Sole, infatti, più intensa, sicura e duratura sarà l’abbronzatura, che dipende dalla melanina, il pigmento che dà all’epidermide il colore scuro». (fonte Sidemast)

L’intensità e l’azione dei raggi solari varia durante la giornata. Come ci ricordano ogni anno gli esperti, il “sole migliore” è quello del mattino, fino alle 11, e della sera, dopo le 17.

Per prevenire il fotoinvecchiamento è necessario seguire uno stile di vita sano, con un’alimentazione ricca di frutta e verdura e, soprattutto, mantenere una costante idratazione attraverso l’assunzione di almeno un litro e mezzo di acqua al giorno; questo affinché anche lo strato corneo, ovvero lo strato più esterno della cute, trattenga l’acqua all’interno della pelle, che sottoposta al sole e alle temperature calde, tende a seccarsi e ad avere minore elasticità.

Acqua Rocchetta, con i suoi oligoelementi, contribuisce, dall’interno, a preservare l’idratazione della pelle e del nostro organismo anche durante l’esposizione solare.