Gli analgesici sono probabilmente i farmaci che hai assunto più spesso nella tua vita perché alleviano sintomi comuni e transitori, come i dolori muscolari, mal di testa e infiammazioni. Tuttavia forse non ti è mai stato detto che il loro uso eccessivo o prolungato può avere effetti collaterali importanti, soprattutto a carico dei reni.

Come e quando gli analgesici possono influire sulla salute renale? Cosa puoi fare per proteggere uno degli organi più preziosi del tuo corpo? Ne parliamo in questo articolo.

Cosa sono gli analgesici?

Partiamo dall’inizio e cerchiamo di comprendere meglio di cosa stiamo parlando. Gli analgesici, o antidolorifici, sono farmaci usati per ridurre o eliminare il dolore. I più comuni sono:

– PARACETAMOLO
– FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) come ibuprofene, ketoprofene e naprossene
– ASPIRINA
– OPPIOIDI, nel caso di dolori più intensi

Ognuno di questi agisce in modo diverso sull’organismo, ma tutti, se assunti con frequenza o senza controllo medico, possono comportare rischi per la funzionalità renale.

Il paracetamolo (Tachipirina) è un’alternativa ai FANS che può essere utilizzata in caso di dolore senza causare danni ai reni, ma anche questo farmaco deve essere assunto con cautela, soprattutto in caso di insufficienza renale.

Analgesici e salute dei reni

I reni svolgono un ruolo cruciale nel filtrare il sangue e smaltire le sostanze di scarto, compresi i residui dei farmaci. Infatti, attraverso l’urina (che i reni producono dal sangue) eliminiamo sostanze estranee, inutili o dannose.

In questo articolo abbiamo parlato proprio dell’impatto che le nostre abitudini quotidiane (inclusa l’assunzione di farmaci) hanno sulla funzione renale.

Alcuni analgesici, in particolare i FANS, possono interferire con il normale afflusso di sangue ai reni, riducendone la capacità filtrante e aumentando il rischio di danni, soprattutto in persone già predisposte o con problemi di salute preesistenti.

Rocchetta, Acqua della Salute, grazie alla sua bassa concentrazione di sali, entra rapidamente in circolo, penetrando negli spazi intracellulari, svolgendo un vero e proprio lavaggio interno, che accelera il ricambio intra/extra cellulare, contribuendo a creare un ambiente favorevole al metabolismo delle cellule e alla funzionalità dei reni.

Come è noto si raccomanda sempre di assumere i farmaci con abbondante acqua e non con altre bevande, questo perché le molecole dell’acqua non interferiscono sull’assorbimento e sull’azione del farmaco. Inoltre, l’acqua aiuta a raggiungere le ottimali concentrazioni dei farmaci, permettendone la massima efficacia.

Quando aumenta il rischio?

Il rischio di danni renali associati agli analgesici aumenta in presenza di:

– Uso quotidiano o prolungato (più di pochi giorni consecutivi)
– Dosaggi superiori a quelli raccomandati
– Condizioni come diabete, ipertensione o insufficienza renale lieve
– Età avanzata
– Disidratazione

L’importanza dell’idratazione

Quando l’organismo è ben idratato, i reni lavorano meglio, riescono a smaltire le tossine più efficacemente e sono meno vulnerabili agli effetti negativi dei farmaci. Bere almeno 2 litri di acqua al giorno, distribuendone l’assunzione durante tutta la giornata, contribuisce a facilitare l’eliminazione di scorie metaboliche.

Come proteggersi

Usa analgesici solo quando necessario e sempre seguendo il consiglio del medico o del farmacista
Evita l’automedicazione prolungata
Leggi sempre il foglietto illustrativo, in particolare le sezioni su effetti collaterali e controindicazioni
Mantieni una costante idratazione, specialmente in caso di febbre, malattie o assunzione di farmaci
Fai controlli regolari, soprattutto se in caso di uso frequente di analgesici

Per proteggere i reni occorre fare scelte informate e responsabili, a partire da piccoli gesti quotidiani: ascolta il tuo corpo, chiedi consiglio ad un professionista e non dimenticare mai l’importanza di una corretta idratazione.

Acqua Rocchetta ti accompagna tutto il giorno per aiutarti a prenderti cura dei tuoi reni in modo semplice e naturale.

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