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Il caldo e il pericolo della disidratazione

È possibile vivere settimane senza cibo, ma dopo 5 o 6 giorni senza liquidi le funzionalità di diversi organi e la stessa sopravvivenza sono seriamente a rischio. La disidratazione consiste nella perdita di acqua e sali e insorge quando la quantità di liquidi persi supera quella di liquidi assunti; basti pensare che una carenza del 3% di acqua determina la cosidetta soglia di disidratazione!

Come si manifesta la disidratazione?

La forma più lieve (e la più nota) è data dalla sete, bocca secca e urine concentrate.

Quando però il deficit di acqua raggiunge il 5% compare ipotensione, mal di testa e crampi muscolari. Con l’aumentare della perdita dei liquidi il quadro clinico si aggrava, il polso diviene rapido e debole, insorge l’anuria (ovvero la mancata emissione di urine da parte dell’apparato urinario e una conseguente brusca interruzione della funzione renale).

Una perdita di acqua pari al 10% è invece del tutto incompatibile con la vita.

La disidratazione interessa prevalentemente le categoria dei più deboli: bambini, anziani e malati cronici. I bambini in particolare possono disidratarsi in brevissimo tempo, diarrea e febbre alta sono alcune delle principali cause.

Il colore delle urine può essere un pratico indicatore dello stato di idratazione di un organismo.

Quando siamo correttamente idratati l’urina si presenta color giallo paglierino, mentre in caso di disidratazione l’urina, più concentrata, appare di color giallo scuro.

È importante bere ad intervalli regolari durante tutta la giornata, questo evita all’intestino di estrarre fino all’ultima molecola di acqua dal cibo ingerito, e ai reni la fatica di superconcentrare le urine.

Come abbiamo detto, la sete è un campanello di allarme che ci avvisa che il nostro corpo ha bisogno di acqua. Lo stimolo insorge non appena il deficit idrico raggiunge lo 0,5%.

Quando la perdita di liquidi supera il livello di guardia, si ha un aumento della concentrazione di sali nel plasma. Questa variazione viene registrata da particolari “sensori della sete” che coinvolgono il sistema nervoso centrale. L’ipotalamo invia alla corteccia cerebrale il messaggi di procurarsi acqua e al rene di attuare un risparmio idrico.

L’acqua è in assoluto la bevanda più dissetante con il maggior potere idratante e non apporta calorie.

Eppure non bisogna bere solamente quando si avverte la sensazione di sete! Non consideriamola l’unico parametro di riferimento per indurci a bere, perché la sete può insorgere tardivamente, quando già è in atto una disidratazione, che andrebbe invece prevenuta.

A che temperatura è meglio bere l’acqua?

L’organismo ama la temperatura corporea e l’ideale dunque sarebbe bere l’acqua a temperatura ambiente.

È bene bere a piccoli sorsi, a più riprese, mai in fretta…e mai acqua gelata (anche se la tentazione in estate è forte!).

Rocchetta è un’acqua oligominerale che soddisfa la necessità del tuo corpo di oligoelementi, aiuta l’organismo a depurarsi e favorisce la diuresi.

Bevila anche d’estate… prima di avvertire la sete!