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La dieta consigliata per chi soffre di calcolosi renale

La formazione di calcoli urinari è un processo dato da diversi fattori, che inizia con un’alterazione metabolica associata a predisposizioni genetiche, anatomiche e funzionali.

Tra i fattori su cui si può intervenire, e che sono maggiormente implicati nel processo di formazione dei calcoli urinari, sono annoverati l’apporto idrico e la dieta. Quest’ultima è infatti cruciale nel favorire o prevenire la cristallizzazione di calcio ed ossalati nel sistema urinario.

Come prevenzione, e più generalmente come buona abitudine quotidiana, è bene distribuire l’assunzione di acqua durante tutto l’arco della giornata, privilegiando il mattino a digiuno e lontano dai pasti. Si favorisce così un rapido passaggio attraverso lo stomaco, mantenendo un costante livello di diuresi.

L’acqua oligominerale Rocchetta, per le sue peculiari caratteristiche (basso residuo fisso, buon contenuto di bicarbonati e non eccessivamente povera di calcio), viene rapidamente assorbita dall’apparato digerente e convogliata direttamente nei reni, dove favorisce un vero e proprio lavaggio delle vie urinarie, aumentando il volume urinario e l’eliminazione di scorie azotate in eccesso, che posso contribuire alla formazione di calcoli.

Al fine di diminuire gli episodi di calcolosi renale nel soggetto con pregressa calcolosi è fondamentale, dopo aver eseguito una valutazione metabolica del paziente, provvedere ad una dieta personalizzata, la quale possa modificarne la predisposizione metabolica.

Ma quali sono i consigli dietetici nel soggetto sano? Quali alimenti sono da evitare e quali da preferire?

Di seguito, sono riportate le principali raccomandazioni che, associate ad un corretto stile di vita ed un apporto di almeno 1.5-2 litri di acqua al giorno, favoriscono la normale funzionalità dell’apparato urinario e prevengono la formazione dei calcoli renali.

Acido citrico

Il consumo di succhi di frutta previene la formazione dei calcoli, non solo aumentando l’output urinario, ma anche aumentando le concentrazioni di potassio ed acido citrico, i quali si legano al calcio urinario ed impedendo l’aggregazione dei cristalli di ossalato.

Il consumo di 10 cc di succo di limone al giorno permette di ottenere livelli soddisfacenti di acido citrico. In alternativa, il succo di melone e di altri agrumi rappresentano ottime forme alternative di citrato.

Calcio

Nonostante esista l’errata concezione che l’aumento del calcio alimentare aumenti a sua volta l’escrezione di calcio urinario, in realtà diversi studi hanno evidenziato che introdurre con la dieta poco calcio alimentare aumenti il rischio di sviluppare calcolosi renale.

Ossalati

È noto che l’aumento di ossalati alimentari aumenti a sua volta il rischio di calcolosi renale, a causa dell’aumentata precipitazione di tale sale nelle urine. Ciononostante, molti dei cibi “salutari” sono ricchi di ossalati, in particolare i vegetali. I cibi da monitorare, al fine di limitare l’eccessiva assunzione di ossalati (senza tuttavia eliminarli dalla dieta) sono spinaci, patate e noci. Questi alimenti rappresentano infatti il 44% dell’assunzione di ossalato media nella popolazione.

Tè e caffè

Diversi studi hanno dimostrato come l’assunzione di entrambe queste sostanze siano fattori protettivi per quanto riguarda la calcolosi renale. In particolare l’effetto sarebbe da attribuire principalmente all’azione diuretica della caffeina, la quale, pur aumentando l’escrezione urinaria di calcio, compensa tale alterazione con la diuresi.

Per quanto riguarda il tè, una limitazione al momento è data dall’assenza di studi che differenzino il te verde da quello nero e dalle tisane. Tuttavia, nel classico te nero inglese, le concentrazioni di ossalato sono maggiori di quello verde e delle tisane, per cui sarebbe preferibile assumere questi ultimi due rispetto al primo.

Al di là delle singole raccomandazioni, la dieta mediterranea, ancora una volta, rappresenta il pattern dietetico migliore per la prevenzione della calcolosi renale.