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Parliamo di “plin plin”

Acqua Rocchetta aiuta davvero ad aumentare la diuresi e modificare la composizione dell’acqua intra ed extracellulare, favorendo così la depurazione dell’organismo da eventuale ritenzione idrica?

A questa domanda ha risposto lo studio scientifico: “Studio impedenzometrico sull’efficacia diuretica dell’Acqua Rocchetta nella prevenzione della calcolosi calcica”, effettuato dall’Università degli studi di Napoli “Federico II” – Clinica Urologica – Prof. V. Mirone – 2001 e pubblicato sulla rivista internazionale di cultura urologica “Urologia”.

È utile fare una premessa che chiarirà, a chi ha meno familiarità con la scienza medica, metodologia ed efficacia di questo studio.

L’acqua presente nell’organismo viene suddivisa in due compartimenti: quello intracellulare (i 2/3 del volume totale) e quello extracellulare. Questi compartimenti sono separati tra loro da membrane semipermeabili; per la corretta funzionalità di cellule ed organi è necessario mantenere costante ed in equilibrio il contenuto idrico dell’organismo. Affinché si verifichi tale equilibrio è necessario che il bilancio fra le entrate e le uscite di acqua sia in pareggio.

Detto ciò, comprendiamo meglio il metodo di analisi utilizzato dai ricercatori.

La bioimpedenziometria è un metodo veloce e preciso per valutare la composizione corporea dell’essere umano ed i movimenti dell’acqua nei vari compartimenti corporei.

Se vi è mai capitato di fare una visita con una dietologa/nutrizionista per perdere o acquistare peso oppure con un medico dello sport per una visita funzionale all’attività sportiva, vi sarà molto probabilmente capitato di sottoporvi a questo esame.

Per questo studio sono stati arruolati 40 pazienti sani dai 18 ai 60 anni.

I pazienti sono stati sottoposti ad esami di routine per escludere patologie e malattie metaboliche che potessero alterare i risultati del test.

I pazienti sono stati invitati a bere a digiuno, nell’arco di un’ora, 2 litri di Acqua Rocchetta e sono stati sottoposti a ripetuti esami impedenziometrici.

Dai risultati ottenuti si evince che sono state registrate variazioni positive nel movimento dell’acqua dal comparto intracellulare a quello extracellulare, nonché una significativa riduzione dell’acqua totale corporea.

Ciò signigica che l’attività diuretica dell’acqua esaminata (Rocchetta) si è estrinsecata non solo dalla riduzione della ritenzione idrica totale, ma anche dagli scambi ionici tra compratimenti intra ed extra cellulare.

Dall’analisi delle urine emerge inoltre una diluzione degli ossalati e degli urati (metaboliti responsabili della formazione di calcoli renali).

Dopo una settimana dall’esame sono stati selezionati casualmente 10 pazienti a cui è stato ripetuto il test, questa volta somministrando acqua dell’acquedotto. I risultati dell’esame impedenziometrico hanno dimostrato differenze significative tra le due acque, evidenziando che gli scambi ionici dell’acqua di acquedotto sono stati inferiori rispetto a quelli avvenuti con la somministrazione di acqua Rocchetta.

È stata così dimostrata l’efficacia diuretica di Acqua Rocchetta utile al buon mantenimento renale ed urologico.

Per una lettura approfondita dello studio rimandiamo al sito Acque della Salute.