Solitamente quando si parla di pressione alta la prima preoccupazione va al cuore, dimenticando l’impatto che la pressione alta può avere sui reni. Eppure il legame tra pressione alta e danno renale è ben documentato e rappresenta una delle principali cause di insufficienza renale cronica a livello globale.
La pressione sanguigna cambia per soddisfare le richieste del corpo; di solito è più alta durante l’attività fisica e più bassa a riposo. Può anche variare e salire a causa di stati di ansia, eccitazione o nervosismo.
Il ruolo dei reni nel controllo della pressione sanguigna
La pressione arteriosa è la forza che il sangue esercita sulle pareti dei vasi sanguigni quando viene pompato dal cuore. I reni svolgono un ruolo cruciale nel filtrare le scorie dal sangue e nel regolare l’eliminazione di acqua e sodio, questo genera un impatto diretto sulla stabilizzazione della pressione arteriosa.
I RENI HANNO IL COMPITO DI:
- – Produrre ormoni che contribuiscono a tenere sotto controllo la pressione arteriosa.
- – Rimuovere le sostanze di scarto e i liquidi in eccesso dall’organismo.
- – Mantenere l’equilibrio tra sostanze chimiche nel sangue, come il sodio, il potassio, il fosforo e il calcio.
- – Mantenere l’equilibrio tra acidi e basi.
Cosa succede ai reni in caso di pressione alta?
In caso di pressione alta i vasi sanguigni dei reni possono subire danni, riducendo la loro capacità di filtrazione. Questo processo, noto come nefrosclerosi arteriolare ipertensiva, comporta un indurimento e un restringimento delle arteriole renali, compromettendo la funzione renale nel tempo.
La pressione alta del sangue impedisce ai piccoli filtri presenti nei reni di rimuovere dal sangue le scorie in eccesso, che, a loro volta accumulandosi possono contribuire ad aumentare la pressione arteriosa. Ecco dunque che la pressione alta può causare danni ai reni e i danni ai reni possono provocare pressione alta, generando un circolo vizioso.
È anche vero che la pressione alta può essere provocata da una nefropatia. Quando i reni funzionano male possono avere difficoltà a regolare la pressione arteriosa, provocando così l’ipertensione.
Sintomi e segnali di danno renale
Spesso, i danni ai reni causati dall’ipertensione non presentano sintomi evidenti nelle fasi iniziali. Tuttavia, con il progredire della condizione, possono manifestarsi:
- Edemi: gonfiore alle caviglie e alle gambe dovuto alla ritenzione di liquidi.
- Affaticamento: sensazione di stanchezza, affanno e debolezza generale cronica.
- Nausea e vomito: sintomi gastrointestinali associati all’accumulo di tossine nel sangue.
- Alterazioni urinarie: cambiamenti nella frequenza e nell’aspetto dell’urina, come sangue nelle urine, urina schiumosa, minzione frequente.
È fondamentale monitorare regolarmente la pressione arteriosa e sottoporsi a controlli medici periodici per individuare precocemente eventuali danni renali.
Quali sono i sintomi della pressione alta?
Anche la pressione alta è per lo più asintomatica, tuttavia quando eccessivamente alta può causare:
- mal di testa
- perdita di sangue dal naso
- stordimento e vertigini
- ronzii nelle orecchie
- alterazioni della vista (ad esempio, dei punti luminosi davanti agli occhi o la visione sdoppiata)
- sudorazione fredda
Quando la pressione arteriosa è troppo alta?
La pressione ha due cifre. La sistolica indica il cuore che pompa e la distolica è il cuore a riposo. Le linee guida della società europea di ipertensione (ESH) considerano la pressione arteriosa ottimale quando è minore di 120 (sistolica, o pressione massima) e 80 (diastolica, o pressione minima) mmHg.
La pressione si classifica come normale, alto normale o alta.
• Normale: sotto 120/80
• Normala/alta: tra 120/80 e 140/90
• Alta: pari a o più di 140/90
• Molto alta: pari a o più di 180/110
In caso di diabete la pressione dovrebbe essere sempre tenuta sotto 130/80, mentre in caso di insufficienza renale cronica la pressione dovrebbe sempre essere tenuta sotto 140/90.
Una sola lettura non basta per diagnosticare la ‘pressione alta’. Bisogna registrare una serie di valori alti rilevati in vari giorni e ad orari diversi prima di poter confermare l’ipertensione.
Le donne devono in particolar modo essere più attente ai loro valori pressori durante la gravidanza e dopo la menopausa, visto il normale aumento dei valori in questa fase della vita.
Prevenzione e gestione dell’ipertensione
Mantenere la pressione arteriosa entro i limiti normali è essenziale per prevenire danni renali. Alcune strategie efficaci includono:
- DIETA EQUILIBRATA: ridurre l’assunzione di sodio e aumentare il consumo di frutta e verdura.
- ATTIVITÀ FISICA: praticare esercizio fisico regolarmente per mantenere un peso corporeo sano.
- LIMITARE L’ALCOL E SMETTERE DI FUMARE: entrambi i comportamenti possono contribuire all’aumento della pressione sanguigna.
- MONITORAGGIO REGOLARE: controllare periodicamente la pressione arteriosa e seguire le indicazioni del medico.
Inoltre, l’assunzione di adeguate quantità di acqua favorisce la funzione renale. Rocchetta è un’acqua oligominerale, povera in sodio che, grazie alla sua particolare composizione, viene rapidamente assorbita dall’apparato digerente e, con altrettanta velocità, raggiunge il rene dove agisce per stimolare la diuresi, cioè l’eliminazione di liquidi e tossine in eccesso stimolando la funzione depurativa renale.
L’importanza dell’acqua nella salute renale
Mantenere l’organismo adeguatamente idratato è fondamentale per la salute dei reni. Bere almeno 1,5lt di acqua al giorno aiuta a diluire le urine, riducendo il rischio di formazione di calcoli renali e facilitando l’eliminazione delle scorie.
La pressione alta rappresenta un serio rischio per la salute dei reni, ma attraverso una gestione attenta dello stile di vita, una dieta equilibrata e un’adeguata idratazione è possibile proteggere la funzione renale e prevenire complicazioni.
È essenziale consultare regolarmente il proprio medico per monitorare la pressione arteriosa e la salute dei reni, adottando misure preventive efficaci per mantenere il benessere generale.